Dolori cervicali
Capita a volte di sentire qualcuno che conosciamo dire che soffre di “cervicale”, indicando un dolore legato
alla parte posteriore del collo, alla nuca, alla testa e/o alle spalle. Quello a cui si riferisce si chiama
cervicalgia e rappresenta uno dei disturbi muscolo-scheletrici più diffusi. A soffrire di dolori cervicali
sono soprattutto le persone adulte, oltre i 45 anni, e in particolare chi segue uno stile di vita sedentario,
e quasi sicuramente si trova ad avere la muscolatura del collo poco tonica e a mantenere una postura non
corretta, o chi è vittima di molto stress, che può portare a mantenere contratti i muscoli, anche quando
non se ne accorge.
La cervicalgia colpisce la parte del collo più vicina alla testa, che è composta da sette vertebre, per l’appunto
le vertebre cervicali, che hanno il ruolo di permettere i movimenti del capo.
Sebbene l’area di origine della cervicalgia sia definita, gli effetti possono comprendere diverse zone della
testa e del corpo; il dolore si irradia verso l’alto e verso il basso, dando origine a disturbi come:
- mal di testa
- rigidità del collo e delle spalle
- giramenti di testa
- capogiri di testa
- vertigini
- difficoltà a mantenere l’equilibrio
- fastidi all’udito e alla vista
- senso di nausea
- formicolio alle mani
- formicolio agli arti
- torcicollo
La cervicalgia può risolversi spontaneamente in breve tempo o costituire un problema non temporaneo. Diagnosticare
le cause del dolore cervicale è fondamentale per individuare la soluzione migliore, soprattutto quando questo
fastidio rischia di compromettere la qualità della propria vita. Infatti, chi soffre di cervicalgia può trovarsi
a convivere con un disturbo ricorrente, che si ripresenta anche più volte al mese, per molti mesi e addirittura
per anni.
Inoltre, la contrattura del collo, che si può manifestare come reazione del corpo al dolore, può produrre infiammazioni
(ecco perché qualcuno parla di cervicale infiammata) e peggiorare la postura della testa e delle spalle,
rendendo ancora più seria la cervicalgia.
Artrosi cervicale
Quando si parla di artrosi, si intende una lenta e progressiva erosione della cartilagine che si trova nello
spazio articolare tra le ossa. Questa cartilagine forma una sorta di cuscinetto elastico che rende più fluido,
morbido ed efficiente il movimento dell’articolazione. Col progredire dell’artrosi e, quindi, del deterioramento
di questo cuscinetto (che può arrivare a distruggersi del tutto) le ossa cominciano a sfregare tra loro,
causando fastidi, dolori, rigidità e limitazione della mobilità.
L’artrosi cervicale si sviluppa secondo questo schema e interessa la cartilagine che separa le vertebre della
parte alta del collo, quella più vicina alla testa. L’assottigliamento o la scomparsa di questa cartilagine
portano alla progressiva usura dei dischi vertebrali e quindi a dolori cervicali e rigidità del collo.
Man mano che andiamo avanti con l’età diventa più probabile soffrire di questo tipo di disturbo, perché l’artrosi
è causata dall’invecchiamento e si presenta più frequentemente dai 55 anni in su. Esiste anche un tipo di
artrosi, detto primaria, che può colpire in età più giovane e che può essere causata da alcuni fattori, come:
- obesità;
- malattie croniche
- lavori usuranti o particolarmente pesanti
- traumi fisici
- vita sedentaria
- posture scorrette
- pratica di sport estremi o traumatici
- fattori genetici
Chi soffre di artrosi cervicale si ritrova a dover gestire alcuni effetti debilitanti, come una decisa rigidità
del collo, che può irradiarsi alle spalle e alle braccia, mal di collo, dolori cervicali, mal di testa, vertigini,
torcicollo, formicolii, giramenti di testa e capogiri. Il dolore può essere più o meno intenso e, nei casi
più seri, può limitare la possibilità di svolgere le più comuni attività quotidiane. Il movimento, il freddo
e l’umidità sono fattori che possono provocare un peggioramento dei sintomi.